Presentazione della mostra “La luce e le interferenze” di Monica Kirchmayr (Sala Comunale d’Arte in Piazza Unità di Trieste, 14 gennaio 2016)

Nella suggestiva cornice di Piazza dell’Unità d’Italia a Trieste, presso Sala Comunale d’Arte, il 14 gennaio 2016, alle 18.00, si è svolta la presentazione-performance della mostra “La luce e le interferenze” di Monica Kirchmayr, tenuta da Nadia Pastorcich. Nonostante la pioggia, numeroso è stato il pubblico presente all’evento.

“Un tuffo nel passato; un’unione tra la materia e la luce; un confronto tra il vecchio e il nuovo, tra l’avvicinamento e l’allontanamento. Questo è quello che troviamo nella mostra “La luce e le interferenze” di Monica Kirchmayr.

La luce illumina la nostra coscienza; la sua delicatezza sfiora dolcemente la ruvidità della superficie, che è metafora della nostra vita, con tutte le sue pieghe, le sue sfumature e i suoi contrasti.
Le interferenze, invece, sono degli assemblaggi che vedono come protagonisti gli oggetti di uso comune, concentrandosi in particolar modo su un oggetto a noi molto vicino: il telefono.
Tale mostra aiuta a capire come, con l’evoluzione di questo mezzo di comunicazione, siano cambiate di conseguenza anche le abitudini del singolo individuo, passando così – come sottolinea l’artista – ‘Dall’arrivo del telefono fisso nelle nostre case, all’arrivo del telefono fisso nelle nostre menti’.

I lavori della pittrice triestina non vogliono soltanto “mostrarsi”, ma anche coinvolgere l’osservatore, renderlo partecipe. Una delle nuove caratteristiche delle opere di Monica Kirchmayr è proprio l’interattività.
Con “Punto d’incontro” si può ritornare indietro nel tempo, quando la cabina telefonica era il punto d’incontro – da qui il titolo – di tanti giovani, che la imbrattavano con qualche scritta, messaggio, ricordo, proposta, dichiarazione d’amore. Ora il pubblico può fare lo stesso.

In continua evoluzione, Monica Kirchmayr mantiene comunque un legame con le sue prime opere, non tradendo mai lo spettatore, ma anzi sorprendendolo sempre di più.” (Nadia Pastorcich)

Articolo tratto dal magazine centoParole.

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La luce e le interferenze, mostra di Monica Kirchmayr