A 5 anni dalla scomparsa e 95 dalla nascita del pianista Livio Cecchelin, la giornalista Nadia Pastorcich ha scritto un libro che racconta la sua ricca carriera. “Livio Cecchelin, una vita al pianoforte”, pubblicato da Luglio Editore.
Livio Cecchelin ha dedicato la sua vita alla musica tra concerti in giro per l’Europa e tournée teatrali. Con il suo pianoforte ha accompagnato un’epoca, diventando un punto di riferimento nel panorama artistico triestino. Joséphine Baker, Gilbert Becaud, Jacques Brel sono solo alcuni dei nomi con i quali Livio si ritrovò a condividere il palcoscenico negli anni ‘60. Dei momenti da film, scanditi dagli incontri con Raul Castro, Ava Gardner, Mina, per poi raccontare in musica gli spettacoli tratti dalle Maldobrie di Carpinteri e Faraguna: tra gli anni ‘80 e 2000 collaborò a numerose pièce prodotte da La Contrada, proseguendo con il filone delle Maldobrie con il Gruppo Teatrale per il Dialetto di Mimmo Lo Vecchio e Gianfranco Saletta. Re delle gaffe, ha sempre amato le donne ed è rimasto fedele a tutte… contemporaneamente.
A firmare la prefazione del libro è Claudio Cecchelin, figlio di Livio, mentre la postfazione è a cura di Guido Cecchelin, fratello del pianista.
Nel libro sono presenti le testimonianze di: Claudio e Sandro Cecchelin, Alessio Colautti, Giorgia Cecchelin, Ariella Reggio, Adriano Giraldi, Michela Vitali, Maria Grazia Plos, Marzia Postogna, Andrea Binetti, Carlo Moser, Tony Kozina, Paolo Muscovi, Giorgio Amodeo, Federica Zoldan, Liliana Decaneva, Mariella Terragni, Claudio Grisancich, Marcello Crea, Fabio Alberti, Andro Merkù, Julian Sgherla, Fulvio Falzarano, Luciano Delak, Gianni Gori, Giustina Testa, Livia Amabilino, Daniela Mazzucato, Max Renè Cosotti.


Il libro è stato presentato per la prima volta sabato 24 maggio 2025, nella Saletta dell’editore Luglio, in Galleria Rossoni, Corso Italia, Trieste.
Post di Facebook di Nadia Pastorcich: Noi decidiamo fino ad un certo punto, il resto lo fa la vita, il destino. Questa avventura nasce in realtà anni fa e per una serie di incontri, di coincidenze siamo arrivati qui, sabato 24 maggio, con questo mio nuovo libro: “Livio Cecchelin, una vita al pianoforte”, Luglio Editore.
È stata una corsa contro il tempo, una sfida, ma anche un viaggio piacevole che mi ha permesso di scoprire, di assaporare la Trieste di un tempo. Nella Saletta dell’editore in Galleria Rossoni abbiamo presentato questo mio lavoro reso possibile grazie al contributo di molte persone.
Credo che nulla finisca, tutto continui, ogni cosa ha un suo perché e anche oggi ho avuto la dimostrazione che Livio c’era. Piccoli segni, piccole “coincidenze” che mi hanno fatto sorridere.
Ringrazio di cuore l’editore Andrea Luglio per aver accettato questa mia “follia”, Claudio Cecchelin per aver dialogato con me e per il tempo trascorso a raccogliere testimonianze preziose, Alessio Colautti che mi ha regalato sorrisi e bei momenti, Ariella Reggio che ha partecipato con affetto e che mette sempre il cuore in ciò che fa, Luciano Delak per i simpatici aneddoti, Mariella Terragni per la disponibilità e gentilezza.
Grazie al pubblico per aver viaggiato con noi e soprattutto grazie a Livio.
P.S. Mentre stavo tornando a casa è sbucato un arcobaleno… Livio? Chissà…
Nell’ambito della rassegna “Atmosfere Letterarie”, ideata dal consigliere Paolo Silvari, giunta quest’anno alla quarta edizione, lunedì 23 giugno 2025, nella Sede della VI Circoscrizione (Rotonda del Boschetto 6, Trieste) è stato presentato il libro “Livio Cecchelin, una vita al pianoforte” di Nadia Pastorcich. Sono intervenuti Claudio Cecchelin, figlio di Livio, e l’attore e regista Giorgio Amodeo. A introdurre l’evento sono stati il presidente della VI Circoscrizione Roberto Cavallaro e la vicepresidente Barbara Odorico Zuccato.
Dal post Facebook di Nadia: Non ho voluto solamente ricordare la carriera di Livio, ma soprattutto l’uomo che è stato. Portare avanti il patrimonio culturale della nostra città per me è – come si è detto oggi – una necessità. È un qualcosa che mi viene da dentro. Non bisogna dimenticare da dove siamo partiti, da chi ha seminato prima di noi.
A viaggiare con me in questo flusso di ricordi e riflessioni sono stati Giorgio Amodeo (preziosa testimonianza per la scrittura del libro) e Claudio Cecchelin che è riuscito ancora una volta a regalare al pubblico quell’ironia che aveva anche suo padre e pure suo nonno Angelo. Ad arricchire l’incontro è stato il pubblico che è intervenuto durante la nostra chiacchierata, rendendola ancora più viva.
I ricordi di vita sono preziosi. Ognuno può raccontare, può lasciare un segno. Ascoltare e fissare nero su bianco è fondamentale. Ci mantiene vivi, ci fa capire che nulla finisce. Grazie a tutti i presenti.