Dal 4 maggio arriva nelle sale cinematografiche The Space Between, diretto dall’australiana Ruth Borgobello, che porta sullo schermo una storia che le appartiene. È la storia di chi resta e di chi parte; l’unione del passato e le tradizioni con un futuro ancora tutto da scoprire.

Se nelle prime inquadrature del film, dedicate ai titoli di testa, il montaggio è lento, l’atmosfera onirica, armoniosa, dopo, il film assume un carattere tagliente, irrequieto; l’occhio fa quasi fatica a star dietro a un flusso di brevi inquadrature che si susseguono come dei lampi in una giornata di pioggia estiva. Vediamo dettagli, scorci, persone. In realtà non sappiamo ancora nulla. Intuiamo e basta.
Quando Claudio (Lino Guanciale) è ancora vivo – prima di morire in un incidente stradale – il tempo passa in fretta, scorre fra i sorrisi e la gioia della vita, dopo la sua scomparsa tutto si ferma, si arresta, lasciando spazio al dolore, a silenzi non detti, alla riflessione. 

In questo scenario, Flavio Parenti nel ruolo di Marco – ex chef, amico di Claudio – si plasma in continuazione; si rialza, combatte con se stesso, per ritrovare la luce. E lo fa con quella sensibilità che il suo volto traspare, con quella forza che le parole emanano. Al suo fianco, l’attrice australiana Maeve Dermody (Olivia), lo aiuta in questo viaggio, colorandolo con la sua energia. 
Ogni paesaggio e ogni parola possiedono un sapore e una tonalità. La passione di Marco per la cucina e quella di Olivia per il design assumono un ruolo significativo: descrivono i personaggi che lo spettatore sta scoprendo. Olivia, quando si siede su una sedia Moroso, entra in armonia con essa, così come accade con Marco quando dà forma ai suoi piatti.
Particolare attenzione va ai colori e alle texture. I personaggi si muovono in uno spazio cromaticamente equilibrato, che strizza l’occhio all’estetica del buon gusto. Il rimando al vintage, sia nell’arredamento che in certi gusti, aiuta in questo la scelta. Il film è sapore e colore. E Lino Guanciale, con la sua interpretazione, ci aggiunge quel calore che accende l’anima.

Anche se tutto si svolge in Friuli (Udine, Tarcento e dintorni), fatta eccezione per una piccola parte a Duino con Rilke e le sue “elegie”, qualcosa di triestino c’è: c’è Fulvio Falzarano, nelle vesti del padre di Marco, che dà al film la bocca per sorridere. Con il suo personaggio la diegesi filmica già colorata e di sapore, riceve la risata, la battuta allegra, pungente. Ma non solo Falzarano sta dietro a questo gioco, anche Ariella Reggio (zia di Olivia) regge i fili del sorriso.

Foto presentazione The Space Between, del 18 aprile, al cinema Visionario di Udine. Presenti Flavio Parenti, Ruth Borgobello, Antonietta Bello (nel film la fidanzata di Claudio), Scilla Mantovani e Mario Mucciarelli.

Prossimi appuntamenti: Giovedì 27 al Kinemax di Gorizia e Venerdì 28 al Cinema Ariston di Trieste. 

 

The Space Between: sapore e colore

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